Petizione popolare “Fondi UE per lo Sviluppo Rurale 2014-2020: burocrazia essenziale e sostegno all’innovazione e sviluppo duraturo delle imprese agricole ed agroalimentari italiane”.

20/11/2012
Petizione popolare “Fondi UE per lo Sviluppo Rurale 2014-2020: burocrazia essenziale e sostegno all’innovazione e sviluppo duraturo delle imprese agricole ed agroalimentari italiane”

• I PSR (Programmi di Sviluppo Rurale) prevedono uno stanziamento di 8,985 miliardi di euro per l’Italia nel periodo di programmazione 2007-2013 (1,28 miliardi di euro annui). In questi mesi le Istituzioni comunitarie e nazionali stanno predisponendo la programmazione per il periodo 2014-2020.

• In Italia, la gestione dei PSR è affidata alle Regioni. Pur con differenze enormi tra Regione e Regione, l’utilizzo di questi importanti risorse per lo sviluppo dell’agricoltura è insoddisfacente a causa di procedure enormemente lunghe e ferraginose.

• Una parte di imprenditori non ha tempo né voglia di assecondare l’ipertrofica burocrazia per ottenere i contributi dai PSR e soprattutto le indicazioni verticistiche, spesso avulse dai bisogni reali delle imprese e del territorio, imposte dagli enti pubblici. Così spesso rinunciano ai finanziamenti del PSR e finanziano con proprie risorse gli investimenti necessari allo sviluppo delle loro imprese.

• Una parte significativa di imprenditori invece vanno alla “caccia” dei contributi dei PSR, non perché ne abbiano effettivamente bisogno; in questo modo mandano, nel breve-medio periodo, in difficoltà l’impresa.

• Così facendo si “alimenta” una moltitudine di imprenditori che, attratti dal contributo, rischiano di mettere in difficoltà le loro imprese (fenomeno assai frequente), mentre si mortifica chi questi fondi non li utilizza. Questa situazione mette in condizione di svantaggio il nostro settore agricolo ed agroalimentare rispetto a quello di altri paesi come la Francia e la Germania dove le procedure sono molto più snelle e più rispettose delle scelte individuate come strategiche da ogni singola impresa.

• In Italia, le procedure burocratiche dei PSR spesso non guardano lo sviluppo delle imprese, ma solo ad affermare un “potere” di indirizzo della Pubblica Amministrazione ed a “parare” le responsabilità del funzionario pubblico.

In questo momento di crisi per la nostra economia è necessario sostenere chi continua a fare impresa e crea sviluppo e posti di lavoro duraturi.

PER QUESTO CHIEDIAMO:

1.Un unico PSR a livello nazionale con poche grandi indicazioni operative capaci di orientare allo sviluppo ed alla innovazione il nostro settore agricolo ed agroalimentare e mettere tutti gli agricoltori italiani nelle stesse condizioni operative di quelli francesi e tedeschi.

2.Procedure semplici e veloci che valutano le imprese e i loro risultati.

3. Funzionari pubblici che si assumono le responsabilità dei risultati generati dai finanziamenti e non si “parano” dietro la correttezza formale dei “pezzi di carta”. 

4.Lotta ai burocrati e alle procedure assurde e lunghe. Un incoraggiamento ai funzionari che operano con responsabilità e celerità.

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